Karol Sudolski – You are my anchor point

Recontemporary / Salotto

9 Febbraio — 12 Marzo 2022

Opening 9 Febbraio, 6:00 pm

Come arrivare

Opening
09.02 h. 18 – 21 ingresso gratuito
Cocktail di Sciarada


Aperitivo con Seeyousound
19.02 h. 18 –  21 ingresso gratuito
Cocktail di Sciarada a base Diplomatico
Rinfresco offerto da Perino Vesco

Sponsor tecnici
BenQ
Creative Cables Torino

Il punto di ancoraggio, baricentro di un sistema di corpi, punto nello spazio tridimensionale attorno al quale agiscono forze esterne di trasformazione, punto cardine della rotazione, focus dell’attenzione, origine da cui nascono particelle, frammenti di texture dettate da estetica e apparente caos. Seeyousound e Recontemporary presentano, in occasione dell’ottava edizione del festival, You are my anchor point, la prima mostra personale del visual artist Karol Sudolski.

Videoclip, opere in realtà aumentata e fotogrammetria creano uno scenario difficile da definire. Uno scenario dominato dal colore e da riferimenti alla quotidianità, un paesaggio che accoglie nella sua paradossale e onirica intimità ma che allo stesso tempo, come fosse un ossimoro, ti fa perdere ogni connessione con la vita reale privandoti dell’orientamento. La stessa sensazione di spaesamento di quando, al risveglio di un sogno, non si riescono a trovare le parole giuste per raccontarlo.

You are my anchor point è un archivio di entità frammentate create grazie alla fotogrammetria che prendono vita in uno spazio etereo e strettamente personale, facendo così emergere la visione dell’artista. Al centro del lavoro vi è la decostruzione del corpo che, ridotto a mera superficie, ci spinge a riconsiderare la nostra concezione di interno ed esterno, individuo e gruppo, realtà e rappresentazione.

L’ingresso alla mostra è gratuito durante l’opening e nei giorni del festival (dal 18 al 24 febbraio). In tutti gli altri giorni è necessario essere in possesso della tessera soci Recontemporary.

Biografia artista

Nato in Polonia e cresciuto tra le montagne del Nord Italia. Vive a Milano da quando si è iscritto al Politecnico di Milano. Prima la scoperta della Fotogrammetria, la poetica e alienante resa della pelle umana scansionata e degli errori di digitalizzazione dei corpi. La musica (a partire da L I M a Mecna, fino ad arrivare a MAHMOOD) gli ha permesso di sperimentare e crescere liberamente. Poi ha incontrato il filtro Instagram di Valentino, che gli ha aperto le porte dell’AR. Gli piace giocare con un mix di errori digitali e di immagini che anni di mtv e videogiochi hanno incastrato nel suo cervello.